Ieri, 20 gennaio 2025, durante la cerimonia di insediamento del presidente Donald Trump, erano presenti quelli che Morozov nel suo libro del 2016 “Silicon Valley: i signori del silicio” ha definito appunto i signori del silicio. E così da Elon Musk, a Mark Zuckerberg, a Jeff Bezos a Tim Cook, a Sam Altman, fino all’a.d. di Google, Sundar Pichai hanno applaudito sorridenti il 47esimo presidente degli Stati Uniti che annunciava provvedimenti esecutivi in netta divergenza con i propri principi fondamentali. Dall’inclusione, alle auto elettriche, all’inquinamento…Trump spazza via anni di lavoro* e loro applaudono.
Una cerimonia delirante e anacronistica da qualsiasi punto di vista la si voglia guardare. Tranne forse dal punto di vista di Trump stesso e da quello di Musk, che non si capisce con quanta consapevolezza, riesce a fare anche un esultante e vivace saluto romano.
Nel suo libro, Morozov, noto per le sue critiche al mondo tecnologico, analizza le promesse fatte dalle grandi aziende della Silicon Valley che proclamano prosperità, uguaglianza e una nuova società basata sulla condivisione e l’accessibilità. Morozov mette in discussione queste affermazioni, sostenendo che tali compagnie rappresentino una nuova forma di capitalismo che concentra potere economico e politico nelle mani di pochi, mascherato dalla retorica della rivoluzione digitale.
*I provvedimenti principali hanno riguardato:
- la grazia a circa 1.500 dei suoi sostenitori che avevano attaccato il Campidoglio quattro anni fa;
- la dichiarazione di emergenza nazionale per l’immigrazione illegale al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, designano i cartelli criminali come organizzazioni terroristiche e modificando le norme sulla definizione della cittadinanza per nascita;
- la revoca di 78 azioni esecutive della precedente amministrazione Biden;
- la revoca di ordini esecutivi che avevano promosso la diversità, l’equità e l’inclusione e i diritti delle persone Lgbtq+ e delle minoranze razziali. Inoltre Trump ha dichiarato che “esisteranno solo due generi: maschi e femmine”;
- la firma per il ritiro degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
- il rinvio di 75 giorni dell’applicazione della legge che prevedeva il divieto di utilizzare TikTok negli Usa;
- la dichiarazione dell’emergenza energetica nazionale, con la promessa di riempire le riserve strategiche di petrolio;
- la riclassificazione di migliaia di dipendenti federali, rendendoli più facili da licenziare e la fine alle politiche di lavoro a distanza;
- il neo presidente non ha intrapreso azioni immediate per aumentare le tariffe commerciali, ma ha detto che potrebbe imporre dazi del 25% su Canada e Messico il 1° febbraio.
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