Economia

WeWorld Index 2025: l’Italia non è un Paese a misura di famiglia

In Italia quasi tre donne e minori su dieci vivono in aree con accesso gravemente limitato ai diritti fondamentali. Lo rivela la quarta edizione del WeWorld Index Italia 2025, dal titolo «Un paese (non) a misura di famiglie». Il rapporto sottolinea come la struttura sociale italiana, ancora modellata sulla figura dell’uomo adulto, perpetui disuguaglianze di genere e generazionali. Ció si riflette in politiche inadeguate a rappresentare la diversità delle famiglie contemporanee, in un mercato del lavoro che fatica a superare schemi tradizionali. Nonostante un graduale miglioramento dei contesti di vita, la situazione delle donne resta critica, con il sottoindice femminile che registra i punteggi più bassi, specialmente nelle opportunità economiche.

Il WeWorld Index 2025 mostra un’Italia divisa tra Nord e Sud per quanto riguarda i diritti e le opportunità di donne e minori. Le regioni settentrionali, come Trento e Friuli-Venezia Giulia, guidano la classifica per qualità dei servizi e inclusione, mentre Sicilia, Campania e Calabria restano indietro. Nel Mezzogiorno, le madri lavorano meno e i servizi per l’infanzia sono molto scarsi: la copertura dei servizi socioeducativi si ferma al 17,3%, ben lontana dal 45% fissato dall’Unione Europea. Il divario territoriale resta ampio e penalizza soprattutto le donne.

«Sentiamo parlare continuamente nel discorso politico di famiglia, eppure le famiglie reali – quelle fatte di madri che lottano per conciliare lavoro e vita privata, di padri che vorrebbero ma non possono essere presenti, di bambini e bambine privi di servizi essenziali – restano fuori dalle priorità del Paese. Per non parlare delle famiglie non tradizionali, monoparentali, con background migratorio, omogenitoriali, i cui bisogni restano completamente ai margini», dichiara Dina Taddia, Consigliera Delegata di WeWorld.

Il rapporto evidenzia infatti l’urgenza di una nuova visione della paternità e di una genitorialità realmente condivisa. Nonostante l’aumento dei padri che usufruiscono del congedo di paternità (dal 19,25% nel 2013 al 64,5% nel 2023), il sistema resta sbilanciato: il 72,8% delle dimissioni di neogenitori riguarda le madri e solo il 57,8% delle donne con figli lavora. Un sondaggio WeWorld-Ipsos incluso nel rapporto, condotto su 1.100 lavoratori e lavoratrici, rivela che la discriminazione di genere nei colloqui di lavoro è ancora diffusa: al 61% delle donne è stato chiesto se avessero figli o figlie, al 44% se stessero pianificando di averne, ben 22 punti percentuali in più rispetto agli uomini.

Di fronte a questo quadro, Dina Taddia conclude: «Servono politiche strutturali, non misure spot, che garantiscano pari opportunità a donne, bambine e bambini, a partire da un accesso equo ai servizi educativi e sanitari e da un impegno concreto per redistribuire il lavoro di cura». Il WeWorld Index Italia 2025 lancia un chiaro monito: il futuro del Paese non può continuare a essere costruito su sistemi che escludono. È necessario un impegno collettivo per abbattere le barriere che limitano i diritti e le opportunità di donne e minori, per costruire finalmente un’Italia a misura di tutte le famiglie.

Mariza Cibelle Dardi

Recent Posts

Una croce vuota

Stamattina sono state inaugurate due mostre a Milano e non saprei dire, tra le due,…

2 settimane ago

Una vetrina Super Super

Siamo a Lodi, a Platea | Palazzo Galeano, spazio espositivo dell'omonima associazione culturale. Fino al…

2 settimane ago

Lo smartphone è lo specchio delle mie brame?

In occasione della giornata europea dei Genitori nella Scuola ho seguito un incontro organizzato da…

3 settimane ago

Ci vediamo in piazza Meta

Una cara amica mi ha detto: “non voglio che le multinazionali tecnologiche americane vendano i…

3 settimane ago

L’AI sul Red Carpet: la tecnologia sta ridefinendo l’industria del cinema

La 97esima edizione degli Academy Awards ha segnato un punto di svolta per l'industria cinematografica,…

3 settimane ago

Non solo gioco d’azzardo: Las Vegas cerca una nuova identità

Secondo i dati della Las Vegas Convention and Visitors Authority (LVCVA), nel 2024 Las Vegas…

4 settimane ago