IRL è acronimo di In Real Life e viene usato sui social per indicare il “mondo reale”. Più corretta sarebbe, nel rispetto dei tempi che corrono veloci, la contrapposizione tra “digitale e fisico” e non tra digitale e reale. In ogni modo, secondo un sondaggio di Prosper Insights & Analytics scovato in un articolo di Forbes, nel 2025, il podcasting ci riporterà ( o ci proverà quantomeno) nel mondo fisico.
Il mercato del podcasting ha registrato un boom, specialmente tra gli ascoltatori della Gen-Z che ascoltano regolarmente podcast. La Gen-Z, nativa digitale, trova nei podcast una fonte primaria di informazione e intrattenimento. L’intimità del formato audio, unita alla comodità dell’ascolto on-demand, favorisce la creazione di comunità, in particolare nel momento in cui entrano nel mondo del lavoro postpandemico, spostandosi da contesti completamente virtuali a esperienze professionali in presenza.
Podcast settoriali come gli americani The Room Podcast, All In e Acquired si sono affermati come risorse essenziali nei rispettivi settori, offrendo contenuti esclusivi e creando un senso di appartenenza tra i loro ascoltatori. Questi show non si limitano a informare ma generano ecosistemi in cui si condividono conoscenze un tempo riservate a circoli elitari di fondatori e dirigenti.
Un altro aspetto che emerge dal sondaggio, riguarda la democratizzazione. Le comunità dei podcast stanno infatti abbattendo le barriere d’ingresso tradizionali all’educazione imprenditoriale, offrendo accesso a strategie e approfondimenti direttamente dai fondatori e investitori di successo. Ad esempio, il podcast americano The Room Podcast ospita conversazioni con leader di aziende come Snowflake, Zillow e Zapier, trasformandosi in una sorta di aula virtuale per aspiranti imprenditori. Questa democratizzazione consente a una nuova generazione di imprenditori di accedere a conoscenze che, in passato, erano appannaggio di pochi. Claudia Laurie, co-conduttrice di The Room Podcast, afferma: “Le intuizioni più preziose su come costruire un’azienda erano confinate a conversazioni private. Ora, vogliamo rendere queste informazioni accessibili a tutti.”
Ma la novità a mio avviso più interessante, svelata da questo sondaggio, riguarda quanto annunciato nel titolo di questo articolo: i podcast ci riporteranno nei luoghi fisici.
Anche in Italia, se siete ascoltatori di un podcast, vi sarà capitato di ascoltare il vostro host annunciare tour in teatro o serate live: la crescita delle comunità dei podcast, sta dunque portando ad una naturale transizione verso connessioni fisiche, come meetup e spettacoli dal vivo. Gli eventi servono a rafforzare la fedeltà degli ascoltatori, inoltre creano nuovi contenuti e offrono spazi di networking autentici, particolarmente apprezzati dalla Gen-Z che cerca opportunità genuine per costruire relazioni, spesso in contesti informali e creativi. Un caso in America è proprio Inside Summit, organizzato da The Room Podcast, un evento fisico che combina panel e conversazioni con esperti e spazi espositivi per brand emergenti. Questi eventi rappresentano un approccio innovativo al networking, in contrasto con le tradizionali conferenze spesso percepite come stantie. In Italia qualcosa di simile è stato organizzato da quei matti di Edoardo Scognamiglio e Federico Favot che hanno realizzato l’evento in presenza del podcast Hacking Creativity ridefinendo in qualche modo il networking professionale della loro nicchia.
Anche le aziende tecnologiche, sempre americane, stanno sfruttando i podcast come canali di marketing strategico. Emilie Gerber, CEO di Six Eastern, sottolinea: “I podcast sono fondamentali per costruire credibilità e aumentare la consapevolezza del brand, oltre a creare connessioni significative.”
Non c’è da farsi domande dunque ma agire perchè il 2025 sarà l’anno in cui vedremo crescere le comunità intorno ai podcast – che sempre secondo il sondaggio di Prosper Insights & Analytics – svilupperanno tendenze chiave quali:
1) i podcast di nicchia altamente specializzati diventeranno fonti primarie di informazione in vari settori.
2) gli ascoltatori avranno un ruolo sempre più attivo nella creazione dei contenuti.
3) emergeranno acceleratori dedicati alle comunità dei podcast, sfruttando conoscenze e reti condivise.
In conclusione, che possiamo portarci a casa? Io direi una cosa su tutto: i contenuti e i network audio-driven rivoluzioneranno il modo in cui consumiamo informazioni e re-difiniranno il panorama imprenditoriale, creando connessioni capaci di trasformarsi in partnership e opportunità di business.
In Italia abbiamo poche eccellenze nel podcasting professionale per cui c’è margine di crescita anche per piccole realtà. Il problema sono sempre i “credenti” che sono pochi, soprattutto tra coloro che distribuiscono i budget.
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