Convegno sul cervello Preserving The Brain A Call To Action

Ho seguito la prima giornata del nuovo capitolo del progetto Human Brains di Fondazione Prada.
Il titolo qui in redazione ci aveva ispirati, riportando alla mente le parole dello scienziato Carl Sagan che paragonava il cervello ad un muscolo: “Il cervello è come un muscolo. Quando pensiamo bene, ci sentiamo bene. Comprendere il mondo è una delle cose che ci permette di mantenere vivo e sano il nostro cervello.” 
Devo ammettere che oggi è stato proprio un bell’allenamento per il cuore e per la testa, appunto.
L’ evento ha riunito scienziati di fama internazionale per discutere della prevenzione delle malattie neurodegenerative. Organizzato sotto la direzione scientifica del professor Giancarlo Comi, la giornata di oggi si è concentrata su temi come l’epidemiologia, l’inquinamento, l’alimentazione e il sonno.
Per rendere la complessità degli argomenti, resi comunque comprensibili e affascinanti, ho schematizzato i miei appunti con l’aiuto di un gpts.

Apertura: Un Invito all’Azione
L’evento è stato dunque aperto da Giancarlo Comi, Direttore scientifico di “Preserving the Brain: A Call to Action”, e da Elena Moro, Presidente dell’European Academy of Neurology. Comi ha sottolineato l’importanza della collaborazione per fronteggiare le sfide future, mentre Moro ha preparato il terreno per le sessioni della giornata.

Sessione 1: Epidemiologia e Fattori di Rischio Modificabili
Moderata da Elena Moro, questa sessione ha esaminato i dati globali e le prospettive per la prevenzione.

  • Amy Lastuka (Institute for Health Metrics and Evaluation, Università di Washington) ha esordito presentando un quadro dettagliato dell’epidemiologia delle malattie neurodegenerative. “Le proiezioni mostrano che oltre 74 milioni di persone convivono con queste malattie a livello globale, e i numeri sono destinati a crescere con l’invecchiamento della popolazione”, ha dichiarato.
  • Katrin Seeher (World Health Organization) ha parlato delle azioni intersettoriali necessarie per migliorare la salute del cervello. Ha proposto misure come l’eliminazione delle tasse scolastiche e la legislazione per la protezione ambientale, spiegando che “è essenziale un approccio integrato per affrontare i fattori di rischio in modo efficace”.
  • Monique Breteler (German Center for Neurodegenerative Diseases, DZNE) ha discusso i fattori di rischio modificabili e non modificabili. “Esiste un potenziale immenso per prevenire la demenza attraverso cambiamenti nello stile di vita e nei fattori ambientali”, ha affermato, evidenziando la necessità di migliorare la ricerca e l’implementazione delle strategie preventive. Una lottatrice anche per l’equità di genere nella sperimentazione.

Sessione 2: Inquinamento e Rischi per il Cervello
Moderata da Carlo Ferrarese dell’Università di Milano Bicocca, la seconda sessione ha esplorato gli effetti dell’inquinamento sulla salute neurologica.

  • Lars Alfredsson (Institute of Environmental Medicine, Karolinska Institutet) ha illustrato il legame tra l’inquinamento e la sclerosi multipla, rivelando come l’esposizione a determinati inquinanti aumenti il rischio di sviluppare questa patologia.
  • Caroline Tanner (UCSF Weill Institute for Neurosciences) ha esaminato il rischio di malattia di Parkinson associato all’erbicida paraquat. “Le nostre scelte ambientali hanno un impatto diretto sulla salute del cervello,” ha spiegato Tanner, suggerendo interventi per limitare l’uso di pesticidi pericolosi.
  • Kaarin Jane Anstey (Ageing Futures Institute, UNSW) ha trattato l’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’Alzheimer, sottolineando come “l’esposizione a lungo termine all’inquinamento influisca negativamente sullo sviluppo cognitivo”. Ha concluso con un appello per la riduzione globale degli inquinanti atmosferici​

Sessione 3: Alimentazione e Salute del Cervello
Questa sessione, moderata da Taiji Tsunemi della Juntendo University, ha esaminato il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie neurodegenerative.

  • Ilana Katz Sand (Mount Sinai Hospital, New York) ha parlato dell’importanza di una dieta equilibrata per la salute del cervello, sostenendo che “la nutrizione è uno dei fattori modificabili più accessibili per prevenire le malattie neurodegenerative”.
  • Elinav Eran (Weizmann Institute of Science) ha discusso l’interazione tra microbioma e salute, spiegando come “una dieta equilibrata non solo influisce sul microbiota intestinale, ma può anche ridurre i sintomi legati alla neurodegenerazione”.
  • Gonzalo Torres (Loyola University, Chicago) ha approfondito il legame tra microbiota intestinale e Parkinson, rivelando che “l’alimentazione può influenzare direttamente l’infiammazione neurodegenerativa” e suggerendo ulteriori ricerche sui potenziali interventi dietetici per i pazienti​

Sessione 4: Sonno e Prevenzione delle Malattie Neurodegenerative
Moderata da Luigi Ferini Strambi dell’Università Vita-Salute San Raffaele, l’ultima sessione ha affrontato l’importanza del sonno per la salute cognitiva.

  • Kristine Yaffe (University of California San Francisco) ha parlato del legame tra sonno e demenza, sottolineando come “una buona qualità del sonno riduca il rischio di declino cognitivo”.
  • Marios Politis (University of Exeter Medical School) ha approfondito il ruolo del sistema glinfatico, che svolge una funzione cruciale nella rimozione delle scorie cerebrali, in particolare durante il sonno.
  • Chiara Cirelli (University of Wisconsin-Madison) ha discusso i meccanismi del sonno NREM e la sua funzione nella plasticità sinaptica, spiegando che “il sonno aiuta il cervello a riorganizzare le sinapsi, favorendo la memoria e l’apprendimento”​

Keynote: Intelligenza Artificiale nella Prevenzione
La giornata si è conclusa con un keynote di Stanley Durrleman (Paris Brain Institute), che ha illustrato il potenziale dell’intelligenza artificiale nella prevenzione delle malattie neurodegenerative. “L’AI ci consente di prevedere i rischi e di attuare interventi mirati prima che la malattia si manifesti clinicamente,” ha spiegato Durrleman, aprendo nuove prospettive nella neurologia di precisione​.

Qui finisce la sintesi dei miei appunti puntuali e inizia il mio personale sguardo su questo convegno. Da mamma di due ragazze giovani e figlia a mia volta di genitori diversamente giovani, non posso non essere empaticamente coinvolta su questi temi. Nessuno di noi può davvero ritenersi fuori dal dibattito e fuori dalla responsabilità. La ricerca e la prevenzione non possono interessare solo gli addetti alla scienza, sono una questione culturale e sociale. La sensibilizzazione tramite divulgazione media è una responsabilità che tutti dobbiamo assumerci: è necessario nutrire il dialogo e l’azione contro le malattie neurodegenerative.

Ho apprezzato l’approccio multidisciplinare perchè varietà degli argomenti trattati ha dimostrato quanto siano complesse e interconnesse le questioni riguardanti le malattie neurodegenerative, non basta muoversi aderendo personalmente ad un solo comportamento virtuoso ma occorre piuttosto muoversi, come società, verso numerose e nuove routine virtuose ed ecologiche, partendo dagli studi su epidemiologia, inquinamento, alimentazione e sonno, senza tralasciare il ruolo cruciale della tecnologia. Tutti fattori da integrare.

La Fondazione Prada sembra aver creato non solo un momento di approfondimento scientifico, ma l’intera piattaforma Human Brains  uno strumento per sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica. Anche perchè l’inclusione di personalità influenti, come Miuccia Prada, rafforza il messaggio che la salute del cervello riguarda tutti e richiede un impegno collettivo.Insomma approccio consapevole e lungimirante, che non si limita alla pura ricerca scientifica ma cerca di ispirare azioni concrete e durature anche tramite l’omonima mostra Preserving The Brain: A Call To Action che sarà fruibile da oggi e che propone graficamente i risultati degli studi in corso su malattie degenerative e cervello.

Grazia D

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