L’elezione di Papa Leone XIV segna l’inizio di un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica, in particolare sul tema del ruolo delle donne all’interno dell’istituzione. Il nuovo pontefice si trova ora ad affrontare questioni complesse lasciate in eredità dal suo predecessore. Nel 2023, Leone, allora cardinale, aveva affermato che «clericalizzare le donne» non avrebbe risolto i problemi della Chiesa, sottolineando piuttosto la necessità di valorizzare il ruolo femminile senza necessariamente attribuire ordini sacri. Una posizione che sembra confermare una linea di continuità con il pontificato precedente, ma con sfumature più tradizionali.
Il tema del diaconato femminile rimane uno dei più discussi e controversi. Papa Francesco aveva aperto alla possibilità di rivedere la questione, istituendo due commissioni di studio che, tuttavia, non avevano portato a risultati concreti. Durante il Sinodo sulla Sinodalità, Bergoglio aveva permesso alle donne di partecipare con diritto di voto, un passo significativo verso una maggiore inclusione, ma non aveva mai ufficialmente approvato l’ordinazione di donne diacono. Suor Linda Pocher, teologa e religiosa salesiana che Papa Francesco chiamò al C9 dei cardinali per ascoltare le ragioni di chi sostiene un maggior ruolo delle donne nella Chiesa, intervistata dal Quotidiano Nazionale, pochi giorni prima dell’elezione di Leone XIV, aveva espresso la speranza che la commissione a latere del Sinodo potesse aprire alla costituzione nel clero di un diaconato permanente per le donne, così come esiste per gli uomini sposati.
In questo contesto di transizione, la vicenda delle cinque suore cistercensi che hanno lasciato il convento dei Santi Gervasio e Protasio di Vittorio Veneto, rappresenta un emblema delle tensioni che attraversano la Chiesa sul tema del ruolo femminile. La giovane badessa Aline Pereira, 41 anni, originaria dell’Amazzonia e laureata in Economia, era stata destituita dopo il commissariamento del monastero. Al suo posto era arrivata madre Martha Driscoll, 81 anni. Un cambio di guardia che aveva creato un clima «insopportabile» secondo le monache fuggite, che si erano sentite «soffocate». Suor Aline aveva fatto scalpore nel 2018 quando, a soli 34 anni, era diventata la più giovane reggente di un convento italiano. Il suo approccio progressista e imprenditoriale aveva portato il monastero a produrre e vendere Prosecco, oltre a miele, creme e aloe per autofinanziarsi. Sotto la sua guida, le monache si dedicavano anche a progetti sociali, aiutando bambini autistici, donne vittime di violenza e varie associazioni.
Il nuovo pontefice si trova ora ad affrontare sfide complesse, tra cui la riforma della Curia Romana e la gestione di temi divisivi come i diritti LGBTQ e la crisi ambientale. Esempi come quello delle monache cistercensi di Vittorio Veneto e le parole di suor Linda Pocher riflettono le aspettative di cambiamento, mentre i progressi normativi (come la Praedicate Evangelium) mostrano aperture concrete, seppur limitate. La sfida per Papa Leone XIV sarà conciliare tradizione e innovazione, bilanciando le pressioni progressiste con la prudenza di un’istituzione millenaria. Intanto, le donne continuano a essere pilastro della Chiesa, spesso in ruoli non retribuiti, mentre il loro accesso ai vertici rimane simbolico. Il futuro del diaconato femminile resta incerto, ma una cosa è chiara: la questione è ormai irrimandabile, e la risposta del nuovo papa segnerà il corso del suo pontificato.
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