Il 24 e 25 gennaio, il Museo MARCA di Catanzaro sarà il palcoscenico del primo convegno di studi “Le musiche tradizionali nei conservatori: problematiche e prospettive”, organizzato dal Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese che vanta il Dipartimento di Musiche Tradizionali più grande d’Italia. Se è vero cioè che Byung-Chul Han scrive nel saggio “La scomparsa dei riti. Una topologia del presente” e cioè che i riti trasformano l’essere-nel-mondo in un essere-a-casa, rendendo il mondo un “posto affidabile“, allora questo convegno rappresenta un prezioso momento di consapevolezza oltre che di confronto. Obiettivo del Conservatorio è quello di promuovere un momento di confronto scientifico e didattico su un tema di grande attualità che è quello dell’inserimento delle musiche di tradizione orale nei programmi dei conservatori italiani. Un cambiamento che seppur giunto con ritardo rispetto al resto d’Europa, apre nuove prospettive ma anche interrogativi.
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Il convegno prenderà il via venerdì 24 gennaio alle ore 9:00 con i saluti istituzionali di Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, Amedeo Mormile, presidente della Provincia di Catanzaro, Valentina Currenti, direttore del Conservatorio Tchaikovsky, Fulvia Caruso, coordinatrice della Commissione Didattica dell’ADUIM e presidente ICTMD Italia, e Piero Di Egidio, direttore del Conservatorio di Fermo e consigliere CNAM.
La prima sessione, presieduta da Valentina Currenti, si concentrerà sulla “Trasmissione e apprendimento delle musiche tradizionali oggi”. Tra gli interventi principali:
- Danilo Gatto, direttore del Dipartimento di Musiche Tradizionali del Conservatorio Tchaikovsky: “Lo studio delle musiche tradizionali nel settore AFAM”
- Jacopo Tomatis, musicologo, Università di Torino: “Conservatori, progressisti, tradizionali. Come (e perché) studiare le ‘altre musiche’ nelle istituzioni AFAM”
- Serena Facci, etnomusicologa, Università di Roma Tor Vergata: “I processi didattici nelle musiche tra oralità e formalizzazione”
- Massimiliano Morabito, musicista: “Il musicista tradizionale nell’era contemporanea: dalla formazione alla performance”
- Salim Dada, direttore d’orchestra ed esperto culturale UNESCO: “Oralità e scrittura: la mia storia tra due universi”
Nel pomeriggio, Fabio Mugnaini, antropologo dell’Università di Siena, parlerà di “Tradizione e patrimonio: traduzione o tradimento?”, seguito da Paolo Apolito, antropologo dell’Università di Roma Tre, con “Feste, ricerca sul campo, trasmissione culturale e musicale” e Giuliana Pella, della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, con “Le comunità musicali”. La giornata si concluderà con una pausa musicale dei Les Mystere de voix calabres e una tavola rotonda sulle “Esperienze fuori d’Italia a confronto”, con interventi di esperti da Grecia, Irlanda, Spagna e Norvegia.
Sabato 25 gennaio, la seconda sessione affronterà “Le tradizioni contemporanee: approcci, orientamenti, partecipazione”. Tra i momenti salienti, la tavola rotonda moderata da Sergio Bonanzinga, con la partecipazione di studiosi come Serena Facci (Università di Roma Tor Vergata), Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari), Guido Raschieri (Università di Trento), Fulvia Caruso (Università di Pavia) e Nico Staiti (Università di Bologna). Alle 11:45, Nicola Carvello, Francesco Silipo e Angelo Maggio presenteranno “La Casa della Musica: un’anteprima”.
Nel pomeriggio, interventi di rilievo includeranno Kirill Kuzmin, del programma Aga Khan Music (Egitto), con “Aga Khan Music Programme – Safeguarding the Future of Musical Past” e Vincenzo Gagliani, del Conservatorio Tchaikovsky, con “Tradizione, tecnologia e didattica: il caso della World Music Academy”. La giornata terminerà con una tavola rotonda sulle “Esperienze italiane a confronto”, coordinata da Antonio Spaccarotella, con rappresentanti di diversi conservatori italiani.
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Nella misura in cui i riti stabilizzino la vita- come sostiene sempre Byung Chul Han – rendendo il tempo abitabile e strutturato, in contrapposizione al flusso incostante del tempo moderno percepito come una sequenza di presenti episodici, ci auguriamo che questo rappresenti solo il primo di tanti appuntamenti che sapranno raccontare, sempre meglio, il decisivo ruolo, svolto in questo ambito di ricerca da esperte internazionali e italiane, musiciste, etnomusicologhe, ricercatrici e professoresse.
photo credits: La foto di copertina di questo articolo rappresenta un suonatore di organetto nel Santuario della Madonna di Polsi. La pubblichiamo per gentile concessione del fotografo Angelo Maggio
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