Durante una sessione del corso preparto, mi hanno chiesto “che mamma vorresti essere?” È stato difficile per me rispondere, e d’istinto ho immaginato tre sincere risposte che sono anche contrastanti:
- La prima: una mamma con l’istinto di totale protezione e tutela verso la propria bambina, per proteggerla dai pericoli e spianarle la strada. Ho scoperto poi che uno studio dell’American Psychological Association definisce questo atteggiamento di eccessiva protezione verso i figli come “Helicopter Parenting”, ovvero “sindrome del genitore elicottero”.
- La seconda: una mamma che proietta nella sua piccola quello che lei non ha avuto. In effetti fino ai sei anni io non ho avuto una cameretta, e per mia figlia, invece, ho iniziato sin dal sesto mese a cercare ispirazione su come arredare la cameretta di mia figlia…il colore dei muri, l’armadio e le mensole, e persino le foto da stampare per le cornici.
- La terza risposta che mi sono data è quella che rispecchia di più il mio essere di donna e mamma come colei che le resterà accanto e la supporterà. “Non dovrà aver paura di volare, perché l’atterraggio sicuro (io) ci sarà sempre”.
Nel libro di Jordan Peterson “12 regole per la vita” ho letto questo estratto che non solo ho sottolineato, ma sto imparando a fare mio: “Il più attento dei genitori non può proteggere del tutto i propri figli […]. È molto meglio responsabilizzare gli esseri che sono affidati alla tua cura piuttosto che proteggerli”.